book fair tokyo

Tokyo International Book Fair 2011

Partecipazione dell’IIC di Tokyo

21 luglio 2011

Anche quest’anno, da giovedì 7 a domenica 10 luglio, l’Istituto Italiano di Cultura di Tokyo ha partecipato con un proprio stand alla Tokyo International Book Fair, il più significativo appuntamento dell’editoria internazionale in Giappone e la più importante fiera internazionale del libro dell’area asiatica.

Giunta alla 18esima edizione, con circa 1.000 stand, la fiera del libro di Tokyo è stata visitata quest’anno da circa 75.000 persone. Durante la cerimonia di inaugurazione, il padiglione italiano è stato visitato dal Principe e dalla Principessa imperiali Akishino, ai quali il Direttore Umberto Donati ha mostrato alcuni libri in esposizione e ha fatto omaggio di una copia de “Il Visitatore”, il libro di Vittorio Volpi dedicato alla figura di Alessandro Valignano, Visitatore Apostolico in Asia, tradotto in giapponese a cura dell’Istituto.

Lo stand italiano, i cui costi di affitto e di realizzazione sono stati interamente sostenuti dall’IIC, ha presentato circa 280 pubblicazioni di 28 case editrici italiane a cui si devono aggiungere i cinque finalisti del premio Strega 2011 e i 20 vincitori del Premio Andersen. In esposizione, oltre ai libri per adulti, una sezione intera dedicata al libro per l’infanzia che, in Giappone, costituisce una fetta importante del mercato librario nazionale e al momento rappresenta il settore più fiorente per quanto riguarda le opere straniere.

Al padiglione italiano erano presenti anche i rappresentanti di alcune case editrici che, attraverso gli incontri e gli appuntamenti fissati, hanno aperto trattative promettenti per la vendita dei diritti di alcune opere. In questa direzione si è mosso con un certo successo anche l’IIC Tokyo che, in collaborazione con alcune case editrici (Einaudi, Fandango, Maurispagnol, Minimumfax, Mondadori) ha promosso la conoscenza della giovane narrativa contemporanea per la traduzione in giapponese. Un primo risultato in questo senso è già stato raggiunto: il romanzo Otranto di Cotroneo edito da Mondadori è già stato opzionato da un’agenzia giapponese. Per gli altri sono in corso contatti.

I visitatori dello stand dell’Istituto sono stati complessivamente circa 10.000, tra specialisti e operatori del settore (non solo giapponesi ma anche di altri paesi asiatici quali Cina, Malesia, Corea, e Taiwan) e pubblico qualificato. Inoltre lo stand italiano, che per valutazione degli organizzatori è stato uno dei più visitati tra quelli dei paesi ospiti, ha anche predisposto la vendita diretta di alcuni titoli, un servizio (in collaborazione con la libreria specializzata in testi italiani Italia Shobo) non offerto dagli altri paesi europei presenti e molto apprezzato dai lettori.

L’Istituto partecipa alla Tokyo International Book Fair per la quinta volta e, la risposta dei singoli Editori, sia italiani che giapponesi, è cresciuta in risultati tangibili ogni anno. A titolo d’esempio si cita il caso di Atlantyca (detentrice tra l’altro dei diritti del best e long seller Geronimo Stilton, la celebre serie di romanzi per i ragazzi) che nell’anno 2010 ha utilizzato i servizi messi a disposizione dall’Istituto con risultati estremamente lusinghieri, tanto da versare un contributo pur di essere rappresentata dallo stand approntato dall’IIC Tokyo. Se anche quest’anno i risultati saranno altrettanto lusinghieri si ritiene opportuno di percorrere questa strada (sponsorizzazioni e sostegno finanziario dagli editori) per abbattere gli onerosi costi di realizzazione di tale iniziativa, anche di fornte all’inspiegabile, in quanto le nostre richieste sono rimaste senza risposta, mancanza di collaborazione da parte delle associazioni di settore, fatti salvi il Premio Andersen e il Premio Strega (che ha, tra l’altro, nell’IIC uno dei circoli di lettura che contribuisce alla selezione della cinquina).


Japan-Europe “Kizuna” Project

Simposio internazionale all’IIC di Tokyo

20 luglio 2011

Lo scorso 3 luglio l’Istituto italiano di cultura ha co-organizzato e ospitato la giornata del simposio “Japan-Europe “Kizuna” Project Embracing Solidarity and Diversity in Community” promosso dalla Japan Foundation e da EUNIC Japan (European Union National Institutes for Culture), e dedicato al concetto di “comunità” nelle più diverse articolazioni, ma con particolare attenzione al senso di questo termine nelle culture giapponesi ed europea: solidarietà reciproca, entità geografica, senso di identità linguistica o condivisione di un passato, di un’eredità culturale comune.
Le tre sessioni della giornata hanno preso in esame, con performance artistiche e interventi di politici e intellettuali, i diversi modi di essere comunità:

1. Lingue, dialetti e comunità: Gary Shannon, irlandese, ha illustrato ed esemplificato con un’esibizione al flauto l’importanza della musica folclorica per i suoi connazionali e gli sviluppi storici di questa tradizione culturale. Il Dott. Harutsugu Yamaura ha descritto le peculiarità linguistiche della comunità Kesen del Tohoku, di cui ha iniziato il recupero molti anni fa e che sta portando avanti con crescente coinvolgimento di giovani e meno giovani. I solisti bulgari Alexander Lialos e Dessislava Tcholakova hanno eseguito brani musicali di compositori bulgari di fama europea che hanno introdotto nei canoni della musica classica elementi provenienti dalla musica folclorica tradizionale.

2. Comunità nelle avversità: il Dott. Dario Barnaba, Segretario della Associazione Bancaria Italiana del Friuli Venezia Giulia ha descritto e tracciato un bilancio dell’esperienza della sua regione nella ricostruzione del tessuto economico e sociale dopo il grave terremoto del 1976. Il prof. Takashi Murakami della Miyagi University, fondatore di una associazione non profit per le aree colpite dallo tsunami e titolare di alcuni progetti interattivi di arte contemporanea, ha sottolineato l’importanza di nutrire non solo il corpo ma anche lo spirito delle popolazioni colpite, per aiutarle a elaborare il lutto che le ha colpite e ad affrontare con rinnovata forza d’animo le sfide del futuro. Il musicista Chikuhou Ohtomo ha dimostrato come antichi strumenti della tradizione giapponese shakuhachi e koto possono esprimere la meno convenzionale delle musiche: il jazz.

3. Diversità nelle comunità: lo scrittore portoghese Rui Zink ha esemplificato, in una suggestiva narrazione che ha preso le mosse dalla sua quotidianità, l’importanza della compassione, nel senso etimologico del termine: condivisione con l’altro dei suoi sentimenti di gioia o dolore. La Dott.ssa Carola Hommerich del German Institute for Japanese Studies ha esposto i risultati della sua ricerca sul senso di esclusione sociale e sulle sue cause così come percepito dai un campione di quasi 1700 giapponesi intervistati. Infine l’inglese Elizabeth Oliver, fondatrice di ARK (Animal Refuge Kansai), con filmati e immagini, ha portato alla ribalta un aspetto delle conseguenze dello tsunami poco coperto dai media: l’emergenza animali abbandonati sia domestici che di allevamento,che il suo gruppo sta cercando di fronteggiare ma con mezzi assolutamente insufficienti.

Hanno moderato gli interventi e i dibattiti alla fine di ogni sessione James Jason Direttore del British Councildell’EUNIC e il Dott. Hara rappresentante della Japan Foundation. Oltre al selezionato pubblico, hanno presenziato all’evento esponenti degli istituti di cultura di alcuni paesi europei (Bulgaria, Germania, Inghilterra, Irlanda, Portogallo, Spagna) e ha presenziato Sua Eccellenza Jose’ de Freitas Ferraz, Ambasciatore del Portogallo.


sol levante

Impressioni del Sol Levante

mostra, conferenze, laboratori, cerimonia del tè
promosso da Biblioteca Internazionale Ilaria Alpi
Istituzioni Biblioteche del Comune di Parma

Matsuri, i riti-festa del Giappone
mostra fotografica di Monica Cavagni
Parma, 3-30 ottobre 2009 – orari apertura biblioteca
Biblioteca internazionale Ilaria Alpi, vicolo Delle Asse, 5
I matsuri, nome che indica le molteplici festività rituali shintoiste che si svolgono in ogni occasione dell’anno, si contano a migliaia sul territorio giapponese.
Nel corso di un prolungato soggiorno in Giappone Monica Cavagni ha potuto seguire con sguardo curioso e acuto alcune di queste sorprendenti e vivacissime manifestazioni popolari nipponiche. Le foto esposte forniscono una preziosa testimonianza della vitalità contemporanea dei riti-festa attorno ai quali il popolo nipponico ancora si riconosce e rispecchia.

Raccontamelo in giapponese
narrazioni per l’infanzia in lingua giapponese
in collaborazione con Associazione Manekineko
3 ottobre 2009 – ore 17
Biblioteca internazionale Ilaria Alpi
In questo incontro della durata di circa un’ora verranno letti, prima in giapponese e poi in italiano, alcune storie tratte da libri illustrati giapponesi per l’infanzia. I bambini verranno invitati ad ascoltare il suono della lingua giapponese e a familiarizzare un po’ con alcune sue parole. Finite le letture seguirà un breve laboratorio sulla scrittura giapponese. I piccoli partecipanti scopriranno un modo nuovo di scrivere e, chi vorrà, potrà portare con sé una T-shirt su cui scrivere il proprio nome in giapponese!

L’arte del Chigirie
Laboratorio in collaborazione con la comunità giapponese di Parma
8 ottobre 2009 – ore 10
Laboratorio per la realizzazione di immagini d’arte con la carta di riso “strappata”.

Il Giappone tra le pieghe
laboratori di origami
8 ottobre 2009 – ore 17
La nascita dell’origami coincide probabilmente con la nascita della carta. In Giappone l’arte di piegare la carte ha dato luogo a forme d’arte altissime ma anche a pratiche divertenti e ricreative.

Cha no yu: l’essenza del vuoto
cerimonia del tè con degustazione
con la maestra Yoko Shimada
10 ottobre 2009 – ore 15,30 e 17
presso la CittàSiNota, vicolo del Medio Evo, 7 (Piazza Duomo)
La cerimonia del tè – cha no yu –, raffinata pratica giapponese definitasi nelle forme attuali oltre 500 anni fa, è un momento di pacata ed elegante bellezza, di condivisione profonda tra i partecipanti in cui l’azione di preparare, offrire e ricevere il tè si trasfigura in un atto di contemplazione e consonanza con il sé e con il cosmo. Ogni movimento nella cerimonia è molto preciso e risponde ad una funzione specifica: gesti secolari, parole codificate, ringraziamenti, attenzione per l’utilizzo degli utensili e cura per l’ospite. Il suo fine è rilassare ed intrattenere piacevolmente e la forza espressiva e la bellezza dei gesti e degli oggetti sono ispiratori di tranquillità e armonia. La maestra Yoko Shimada è esponente di una delle più antiche e importanti scuole di cerimonia del tè, la Omotesenke, giunta con il capofamiglia Jimyosai Sosho alla XIV generazione.

Lettere giapponesi
Ciclo di 3 conferenze
13, 22 e 29 ottobre 2009 – ore 17,30
Biblioteca Internazionale Ilaria Alpi, vicolo Delle Asse, 5
Lettere giapponesi offre una panoramica introduttiva sul ricchissimo universo letterario giapponese con particolare riferimento alla poesia tradizionale, alla letteratura contemporanea e per l’infanzia.

13 ottobre ore17.30
Haiku: l’arte del silenzio
incontro con Ikuko Sagiyama (Università di Firenze)

22 ottobre ore 17.30
Silhouettes in black: l’ombra del giallo nella scrittura femminile del Giappone contemporaneo
incontro con Paola Scrolavezza (Università Ca’ Foscari di Venezia)

29 ottobre ore 17.30
Fiabe giapponesi fra passato e presente
incontro con Maria Elena Tisi (Università di Bologna)

Laboratorio di arte calligrafica shodo
Laboratorio in collaborazione con la comunità giapponese di Parma
24 ottobre 2009 – ore 10
Laboratorio pratico per incontrare la raffinata arte giapponese della scrittura.

Kimono. La cultura del vestire
dimostrazione con la Maestra Sachiko Yamaguchi
24 ottobre 2009 – ore 17,30
presso la CittàSiNota, vicolo del Medio Evo, 7 (Piazza Duomo)
La parola kimono significa semplicemente cosa da indossare, ossia abito. La semplicità del suo nome, però, nasconde una cultura del vestire antica, raffinata e ricca di varianti e sfumature. Il kimono ha una foggia standard a forma di “T” ed è abito sia maschile che femminile: se la forma è sempre costante numerose e varie sono le proporzioni e le decorazioni che i suoi elementi costitutivi possono avere.Nelle decorazioni e nelle tecniche di ricamo, poi, i kimono mostrano tutta la loro straordinaria magnificenza. Accessori e pratiche di vestizione completano la complessità di oggetti che spesso sono vere e proprie opere d’arte.
La maestra Yamaguchi, vincitrice del premio d’oro nel concorso di vestizione delle regioni Tōkai e Hokushin-etsu, oltre a dimostrare come un kimono si indossi, fornirà informazioni sulla storia di questo abito e sui significati culturali che lo caratterizzano.

Info:
Biblioteca Internazionale Ilaria Alpi
Vicolo Delle Asse, 5 – Parma
Tel: 0521 031984